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Città e villaggi delle Cévennes e dell'Alvernia |
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Le Cévennes, situate a cavallo di diversi dipartimenti (Lozère, Gard, Ardèche e un po' dell'Hérault), costituiscono una catena montuosa emblematica nel sud del Massiccio Centrale. Queste montagne, modellate da secoli di pastorizia e di storia umana, sono oggi protette dal Parco Nazionale delle Cévennes, uno spazio naturale di rara diversità riconosciuto come Riserva della Biosfera e inserito nel patrimonio mondiale dell'UNESCO per i suoi paesaggi culturali dell'agro-pastoralismo mediterraneo.
Le cime delle Cévennes, anche se di modesta altitudine (il Mont Lozère culmina a 1.699 metri e il Mont Aigoual a 1.567 metri), offrono panorami spettacolari. Questi crinali, spesso aridi e ventosi, si distinguono per la brughiera e il caos roccioso. I causses, vasti altipiani calcarei come il Causse Méjean o il Causse Noir, si alternano a valli profonde, scolpite da fiumi come il Tarn e il Jonte. Le profonde valli delle Cévennes, attraversate da fiumi sinuosi come il Gardon, ospitano boschi di castagni, terrazzamenti coltivati e villaggi tipici. Questi paesaggi raccontano la storia del lavoro umano volto ad addomesticare un ambiente spesso ostile.
Margeride e Gévaudan, due regioni emblematiche del Massiccio Centrale, sono territori segnati dalla bellezza dei loro paesaggi, dalla ricchezza del loro patrimonio e dalle leggende che li circondano. Situate principalmente nella Lozère, ma sconfinate nel Cantal e nell'Alta Loira, queste terre si distinguono per il loro carattere rurale e il loro intimo legame con la natura.
La Margeride, un vasto altopiano granitico che si estende tra gli 800 ei 1500 metri sul livello del mare, è una regione selvaggia e preservata. I suoi paesaggi, in cui si alternano boschi di abeti, pascoli e caos granitico, offrono la serenità ideale per gli amanti della natura. La Margeride è una terra di allevamento e le sue specialità culinarie riflettono il suo patrimonio agricolo. Fondamentali sono i piatti a base di manzo o agnello, funghi e patate, ingrediente base dell'aligot. Il Gévaudan, antica provincia storica corrispondente principalmente all'attuale Lozère, è conosciuta soprattutto per la leggenda della Bestia del Gévaudan.
L'altopiano dell'Aubrac, situato tra i 1.000 e i 1.400 metri sul livello del mare, è il risultato di antiche attività vulcaniche e glaciazioni che ne hanno modellato le valli e il caos roccioso. Questo territorio si distingue per i suoi paesaggi aperti, punteggiati da blocchi di granito, laghetti glaciali e muretti a secco. I vasti prati, utilizzati per l'allevamento del bestiame, sono uno dei simboli dell'Aubrac. Le stagioni esaltano questo paesaggio: in inverno l'altopiano è ricoperto di neve, mentre in primavera i prati si tingono dei colori dei fiori selvatici, in particolare narcisi e narcisi. L'estate è segnata dagli alpeggi, quando le mucche Aubrac salgono al pascolo, e l'autunno da nebbie misteriose e luci dorate. L'Aubrac è un paradiso per gli amanti della botanica, con specie endemiche come la genziana gialla e i narcisi selvatici. Dal punto di vista faunistico, l'altopiano è abitato da rapaci, cervi e, talvolta, lupi provenienti dalle regioni vicine.
Tanargue, soprannominata anche "la montagna del tuono" per via del suo nome di origine celtica (Tan, tuono, e Argo, montagna), è un massiccio montuoso situato nel sud dell'Ardèche. Al crocevia delle Cévennes e dell'altopiano dell'Ardèche, questo territorio si distingue per i suoi paesaggi grandiosi, la sua eccezionale biodiversità e il suo ricco patrimonio culturale. Il massiccio è protetto dal Parco Naturale Regionale dei Monti d'Ardèche. La sua biodiversità particolarmente ricca comprende una fauna variegata (rapaci, cinghiali, cervi, lontre) e una flora diversificata con specie endemiche.
Vivarais, antica provincia storica del Regno di Francia, corrisponde oggi a una parte dell'Ardèche e al sud dell'Alta Loira. Incastonato nel Massiccio Centrale, questo territorio si distingue per la sua varietà di paesaggi, che vanno dagli altipiani vulcanici alle gole profonde, nonché per il suo ricco patrimonio storico e culturale. È un luogo dove si uniscono tradizioni ancestrali, spiritualità e natura preservata. Il Vivarais è dominato da altipiani, come l'altopiano Vivarais-Lignon, condiviso tra l'Alta Loira e l'Ardèche. Questi vasti spazi aperti sono punteggiati da succhi vulcanici, come il Mont Mézenc e il Mont Gerbier de Jonc, sorgente della Loira, che offrono panorami spettacolari.
Le foreste ricoprono gran parte del territorio, con faggete, querceti e boschi di abeti. Sugli altipiani le brughiere e i pascoli testimoniano l'attività pastorale. Le Vivarais era un centro della Riforma protestante. La resistenza dei Camisardi nel XVII secolo, soprattutto nelle vicine Cévennes, lasciò un'impronta spirituale e culturale duratura.
Le gole dell'Allier, situate tra l'Alta Loira e il sud dell'Alvernia, costituiscono uno dei paesaggi più selvaggi e spettacolari della Francia. Scavate dall'Allier, uno degli ultimi fiumi selvaggi d'Europa, offrono una diversità di panorami, una ricchezza ecologica e un notevole patrimonio culturale. Questo ambiente naturale è una destinazione popolare per le attività all'aria aperta, l'osservazione della fauna selvatica e la scoperta di villaggi autentici. Le gole si estendono per una sessantina di chilometri tra Langeac e Prades. Il fiume si snoda tra scogliere di basalto e granito, formando un profondo canyon, a volte ripido, dove l'acqua ha scavato meandri e spiagge naturali.
Le gole di Chassezac, situate nel sud della Francia, sono un sito naturale spettacolare e apprezzato, in particolare nella regione dell'Ardèche. Sono formati dal fiume Chassezac, affluente del Rodano, che si snoda attraverso paesaggi vari e impressionanti. Le gole di Chassezac si trovano principalmente nei dipartimenti dell'Ardèche e della Lozère. Si estendono per circa 10 km, circondati da falesie calcaree che possono raggiungere diverse decine di metri di altezza. Queste gole sono circondate da imponenti formazioni rocciose, boschi mediterranei e vegetazione tipica della regione, offrendo una notevole biodiversità.
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