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Castello di Castanet - Gioiello del XVI secolo

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Il Castello di Castanet

Il Castello di Castanet 1Nel cuore della Lozère, incastonato nelle verdi pieghe di Pourcharesses, si erge il castello di Castanet, un gioiello del XVI secolo. La sua storia è tessuta nel tappeto della campagna francese, dove i castagni regnano sovrani e sussurrano i segreti del passato.

Situazione Incastonato su un promontorio, il castello sorveglia i dintorni di Villefort, un cantone che un tempo sfuggì all'influenza del Gévaudan per mettersi sotto la benevolenza dell'episcopio di Uzès. I signori di Castanet, con le loro terre che si estendono fino alla Garde-Guérin, prestavano giuramento all'vescovo di Mende, il loro sovrano.

Il Castello di Castanet 2La terra di Castanet, battezzata secondo l'occitano "chataîgner", è una tappa per i pellegrini del Massiccio Centrale, che calpestano il cammino di Régordane verso l'abbazia di Saint-Gilles. È anche il collegamento tra Mende e Villefort, attraverso la Soteirana, che serpeggia attraverso le valli del Lot e dell'Altier.

Oggi Il castello, un tempo minacciato dalle acque, è ora accarezzato dalle acque tranquille del lago di Villefort. Questo lago artificiale, nato dalla volontà umana e dalla diga di Villefort, stava per reclamare il castello come una delle sue perle sommerse.

Toponimia Castanet, un nome che evoca i rigogliosi castagneti, è un omaggio vivente all'albero che domina il paesaggio e conserva le storie di questa terra feudale.
Nei meandri della storia, la manse di Castanet si erge, un vestigio del XIII secolo, forse addirittura più antico, ancorato nella parrocchia di Saint-Victorin-de-Villefort. Sotto l'egida dell'episcopio di Uzès, dipendeva dall'abbazia di Saint-Gilles, un santuario per le anime pie. Il signore d'Hérail, co-signore parente della Garde-Guérin e fedele vassallo dell'vescovo di Mende, era il suo custode. La manse, un'eredità che attraversa i secoli, conferiva ai suoi padroni il prestigioso diritto di essere parente della Garde-Guérin fino a quando, nel 1550, passò nelle mani di Robert Brun. Fu lui che, il 14 dicembre 1571, passò il testimone a Jacques d'Isarn di Villefort.

Jacques d'Isarn, visionario del suo tempo, eresse già l'anno successivo il manor di Castanet. I suoi discendenti, come artisti, ampliarono e abbellirono questo capolavoro pietra dopo pietra. Lo stemma che creò, di azzurro ornato di una banda d'oro, affiancato da tre monete e da una luna crescente luminosa, divenne l'emblema che troneggia orgogliosamente sopra il camino.

Il Castello di Castanet 3Col passare del tempo, verso il 1684, il castello perse il suo splendore agli occhi della famiglia d'Isarn. Jacques Joseph d'Isarn, l'erede, unito a Marie Suzanne de Valicourt, la marchesa di Villefort, sottogovernante dei bambini reali, abbandonò questo luogo per orizzonti più prestigiosi.

Nel 1760, Jean-Louis Baldit, noto avvocato di Villefort, acquisì il castello dalle mani di Louis-François d'Isarn, compresi i suoi terreni fertili e gli edifici annessi. Ma la storia non si fermò lì, poiché nel 1784 Victorin Bonnet-Ladevèze, giudice della città, divenne il nuovo signore. La Rivoluzione francese sconvolse l'ordine stabilito, e il castello, divenuto bene nazionale, fu venduto a Théodore Borrely e Joseph André di Villefort, dopo che il precedente proprietario fu costretto all'esilio dalle turbolenze rivoluzionarie.

Il Castello di Castanet 4Nel 1932, si apre una nuova pagina della storia del castello di Castanet quando Joseph Piton ne diventa il proprietario, segnando l'inizio di un'era familiare che durerà fino agli anni '60. È un periodo di tranquillità, ma anche di incertezza, poiché l'ombra della distruzione incombe sul castello. Il progetto della diga di Villefort, avviato tra il 1956 e il 1957, minaccia di sommergere una parte della valle, compreso il castello. Fortunatamente, l'iscrizione del castello nel catalogo dei monumenti storici nel 1964 gli conferisce una protezione salvifica, allontanando il rischio della sua scomparsa.

Sotto l'egida dell'EDF, il castello è affidato all'unione intercomunale Villefort-Pourcharesses-Prévenchères, avviando così un nuovo capitolo della sua vita. Si risveglia alla cultura e diventa un contenitore per mostre d'arte, accogliendo artisti e curiosi fino al 1992. Poi, dal 1993 al 1995, si adorna delle prime macchine fotografiche, testimoni silenziosi dell'evoluzione della fotografia.

Nel 1997, tre associazioni infondono nuova vita al castello creando mostre che raccontano la vita quotidiana degli abitanti della regione durante la prima metà del XX secolo. Ma nel marzo 2000, il destino colpisce crudelmente: un incendio devastante riduce il castello al silenzio. Solo dopo un restauro completato nel 2006, il castello rinasce dalle ceneri, riaprendo le porte a visite guidate ed esposizioni, grazie all'impegno della comunità, decisa a preservare questo testimone della storia.

 

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