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Pradelles in Haute-Loire |
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Nascosta tra i sinuosi bracci delle gole dell’Allier e della Loira, si trova Pradelles, un gioiello di verde e storia. Questo villaggio, come un custode del tempo, ospita tesori architettonici come la maestosa Porta del Roccia, le mura stoiche, la Torre degli Inglesi che si erge fiera e la Cappella dei Peni, testimone silenzioso della fervente devozione di un tempo.
Il “Castrum Pratellae”, un balcone sulla storia, offre una vista mozzafiato sulla valle dell’Allier, che si estende fino alle creste del Monte Lozère a sud. A ovest, la Margeride dispiega la sua schiena, terra di leggende dove la Bestia di Gévaudan un tempo seminava il terrore. Verso est, le cime segnano il confine tra le acque che scorrono verso l’Atlantico e quelle che si dirigono verso il Mediterraneo. E a nord, il Paese di Pradelles si sviluppa, un patchwork di Velay e Vivarais, dove ogni villaggio racchiude il proprio quadro pittoresco.
Piazza della Halle, cuore pulsante di Pradelles, è incorniciata da una galleria coperta, sotto la quale risuonano ancora gli echi del mercato di un tempo. Le case antiche, con le loro facciate di pietra e i loro segreti ben custoditi, fiancheggiano le strade, mentre i resti delle fortificazioni raccontano storie di coraggio e resistenza.
Il Museo l’Oustalou e il Museo del cavallo da tiro sono custodi della memoria, ricordando che Pradelles era un tempo una città di grande importanza, superando persino Langogne in fama. Ma il tempo e il progresso hanno ridisegnato le mappe, e con l’avvento della ferrovia, Langogne fiorì mentre Pradelles, lontana dalle linee ferroviarie, divenne più discreta.
Sotto la città, il vecchio sentiero attraversa l'arco dell'ospizio, un raro residuo di un ospedale stradale del XVII secolo, dove i viaggiatori trovavano rifugio sotto una volta protettiva. Solo alcuni altri esempi esistono, testimoni di un’epoca in cui l'ospitalità era una virtù essenziale, ma prudente.
Nella cappella di Notre Dame de Toute Grâce, si trova un pulpito in pietra curiosamente scolpito e una Vergine miracolosa, scoperta nel 1512, che veglia sui residenti e sui pellegrini. L’Estrade Vieille, fiancheggiata dai muri del cimitero e della cappella dei Ribains, ospita una statuetta di San Gilles, omaggio ai pellegrini che, da generazioni, si fermano in questo luogo benedetto.
Alla Croce d’Ardennes, lo sguardo si perde nel lago di Naussac e nelle distese del Gévaudan, un panorama mozzafiato dove storia e natura si fondono in un’unica tela.
È alla porta della Verdette che si svolse, il 10 marzo 1588, un episodio eroico della storia di Pradelles. In questi tempi turbolenti delle guerre di religione, un gruppo protestante fu respinto con valore, e il capitano degli assalitori vide il suo elmo frantumarsi da una pietra lanciata con forza. Jacques de Chambaud, sebbene ferito, sopravvisse per servire Enrico IV, prima di spegnersi nel 1600.
Pradelles, situata sul cammino di San Gilles, continua ad accogliere i viaggiatori nel suo hospice stradale, un rifugio di pace “fuori dalle mura”, dove la carità si mescola alla prudenza, un luogo dove la storia si vive ogni giorno.
Sulle tracce di Robert Louis Stevenson, Pradelles si svela, un villaggio dove il legno prende vita e i miracoli si intrecciano nel tessuto della quotidianità. È qui, nel 1512, che una statua di Notre Dame, enigmatica e divina, fu scoperta in un baule dimenticato, sepolto nelle viscere della terra. Ora troneggia nella cappella, un santuario eretto dalle mani pie dei Domenicani, dove ogni pietra racconta una preghiera.
Il tempo ha scolpito la sua opera sulla cappella di Notre-Dame, dalla prima pietra posata nel 1613 fino all’erezione del campanile nel 1655. Gli anni hanno visto la cappella adornarsi di nuovi ornamenti, dal 1867 al 1876, e il campanile trasformarsi nel 1879 per accogliere il Bourdon, il cui canto grave risuona come un richiamo celeste. Nel 1889, una cupola di pietra coronata dalla statua della vergine completa questo quadro sacro.
Dalla Cappella dei Peni, resta solo la porta, incisa con l'iscrizione “Societas Gonfalonis” - 1696, due cuori, due croci di Malta. Un eco lontano delle processioni dei penitenti, che seguivano il gonfalone, simbolo della passione di Cristo.
La porta del Besset, sentinella del sud di Pradelles, veglia sulla via Basse che si snoda verso l’Entressac, abbracciando il “Cammino di San Gilles” e il “Cammino della Régordane”. Qui, la struttura della porta si rivela, con i suoi archi protettivi e la grata di ferro, testimone muto dei secoli passati. È qui che Jeanne de la Verdette, in un impeto di coraggio, salvò Pradelles respingendo il Capitano Chambaud, sigillando così il suo nome nella storia.
E ora, Pradelles ti invita a un viaggio fuori dal tempo, al ritmo rilassante di un bike-rail che attraversa un paesaggio modellato dall’acqua e dal fuoco dei vulcani. In famiglia o con amici, esplora una linea ferroviaria dove la natura riacquista i suoi diritti, tra lande fiorite di ginestrini, campi di lenticchie e torbiere misteriose. Su 18 chilometri di scoperta, lasciati incantare dalla poesia di un paesaggio che ha tanto da raccontare.
Ex hotel per vacanze con giardino lungo l'Allier, L'Etoile Casa degli ospiti si trova a La Bastide-Puylaurent tra Lozère, Ardèche e le Cevenne nelle montagne della Francia meridionale. All'incrocio di GR®7, GR®70 Sentiero Stevenson, GR®72, GR®700 Via Regordane, GR®470 sorgenti e gole del fiume Allier, GRP® Cevenol, Montagne Ardechoise, Margeride. Numerosi sentieri ad anello per escursioni a piedi e escursioni in bicicletta di un giorno. Ideale per una fuga rilassante e per escursioni.
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